di Luca Re per QualEnergia.it
Di legno, PVC o alluminio? Con doppio o triplo vetro? Queste sono le domande più immediate, quando si decide di sostituire gli infissi della propria casa.
Ci sono tanti altri elementi da considerare, dall’ecobonus alla posa in opera, passando per le eventuali schermature solari (magari integrate nelle finestre), le caratteristiche speciali dei vetri e il loro grado di fonoisolamento, senza dimenticare i serramenti ibridi, ad esempio alluminio/legno.
Le variabili per scegliere la finestra “giusta”, a ben vedere, sono molto più complesse di quanto si possa pensare all’inizio. Cerchiamo di riassumere alcuni punti generali, grazie anche ai consigli dell’architetto Rudi Zancan, relatore a corsi e conferenze sulle finestre.
Detrazioni fiscali
Per prima cosa, ricordiamo che fino al 31 dicembre 2016, salvo proroghe, è possibile usufruire della detrazione fiscale del 65%, il cosiddetto ecobonus, valida anche per la sostituzione dei serramenti.
Ci sono tre requisiti tecnici imprescindibili: l’intervento, si legge nel vademecum ENEA, deve configurarsi come sostituzione o modifica di elementi già esistenti (e non come nuova installazione) e, inoltre, deve delimitare un volume riscaldato verso l’esterno o verso vani non riscaldati.
I nuovi infissi, infine, devono garantire un valore di trasmittanza termica (Uw) inferiore o uguale ai limiti riportati nella tabella 2 del D.M. 26 gennaio 2010 secondo le varie zone climatiche italiane.
I materiali
I serramenti possono essere di legno, PVC e alluminio, anche in combinazioni ibride per sfruttare i vantaggi di due materiali diversi. Ad esempio, una buona soluzione può essere l’alluminio all’esterno e il legno all’interno, ottenendo così un infisso molto resistente alle intemperie e con elevate prestazioni energetiche, grazie alle proprietà del legno, che vanta una conducibilità del calore piuttosto bassa.
Gli infissi puramente metallici, invece, per “lavorare” bene dovrebbero avere un profilo con un ottimo taglio termico. Quest’ultimo è costituito da un elemento in materiale sintetico che unisce i profili interni ed esterni in alluminio, eventualmente integrato da inserti di schiuma isolante.
Per quanto riguarda il PVC, il consiglio è partire sempre almeno da un profilo da 70 mm con almeno cinque camere. Le camere sono delle cavità d’aria dentro i profili: più sono e più aumenta l’isolamento termico e acustico della finestra.
I materiali/2
Va detto che i valori limite Uw imposti dalla legge si raggiungono con una certa facilità, a prescindere dal tipo di materiale.
La scelta tra legno, PVC e alluminio, quindi, dipende moltissimo da una combinazione di estetica – quale carattere si vuole dare agli ambienti – durabilità, e in questo senso gli infissi metallici danno il massimo, e un occhio al portafoglio, dove il PVC generalmente è la soluzione più economica. L’importante è configurare e installare i serramenti nel modo più corretto.
Quale tipo di vetro
Al vetro tradizionale è bene preferire un doppio o triplo vetro basso emissivo, con le vetrocamere riempite di gas argon, il più frequentemente utilizzato, o gas kripton, più efficace ma anche più costoso e difficile da reperire.
Basso emissivo, semplificando un po’, significa che la superficie interna del vetro è ricoperta di una patina invisibile di un determinato metallo, ad esempio l’argento. La funzione della patina è riflettere il calore, trattenendolo nell’ambiente e riducendo le dispersioni termiche.
Il vantaggio si avverte soprattutto d’inverno, con una conseguente diminuzione delle spese di riscaldamento, e anche in termini di comfort, perché le superfici vetrate non saranno più fredde e si potrà soggiornare vicino alle finestre senza avvertire sgradevoli sensazioni.
Poi ci sono i vetri selettivi o a controllo solare, con uno strato di ossidi metallici applicato all’esterno, per respingere la radiazione solare e, quindi, impedire il surriscaldamento degli spazi interni. Bisogna valutare con attenzione l’utilizzo delle diverse stanze, per capire quale combinazione di vetri sia la più conveniente e confortevole.
Lo svantaggio principale dei vetri selettivi è che fanno passare un po’ meno luce rispetto a quelli bassi emissivi. Sono utili soprattutto d’estate, per contribuire a mantenere freschi gli ambienti e ridurre il fabbisogno energetico dei climatizzatori.
Per dare un’idea dei valori di trasmittanza termica dei vetri (Ug), se consideriamo un doppio vetro tradizionale, come quello in uso negli anni 70’-80’ siamo intorno a Ug 3 W/m2K, mentre scendiamo a circa 1,1 con un doppio vetro basso emissivo e addirittura a 0,5-0,7 nel caso di un triplo vetro basso emissivo.
L’importanza delle schermature
Da non trascurare assolutamente l’importanza di una buona schermatura esterna. Oltre alle soluzioni classiche come scuri, persiane, frangisole e avvolgibili, si può valutare l’installazione di serramenti con veneziane integrate fra i vetri o di speciali tapparelle che si trasformano in veneziane, grazie alle stecche orientabili e quindi modulabili a piacere, secondo l’intensità dell’irraggiamento solare si veda lo Speciale Tecnico di QualEnergia.it)
La posa in opera
Un altro aspetto di fondamentale importanza è la corretta posa in opera delle finestre. Il rischio, altrimenti, è vanificare le prestazioni energetiche degli infissi. Quindi occorre prestare attenzione alla perfetta sigillatura dei giunti, ad esempio con nastri adesivi autoespandenti in grado di tappare tutte le fessure.
Anche i cassonetti vanno isolati con materiali adatti.
Potere fonoisolante
Per quanto riguarda, infine, il fonoisolamento, va detto che si entra in un campo molto complesso, in cui entrano in gioco diversi elementi, dal corretto montaggio dei serramenti all’isolamento acustico dell’intera facciata dell’edificio, passando anche per la scelta dei vetri. Per questi ultimi, il riferimento è dato dal potere fonoisolante (Rw) espresso in decibel: più è alto e migliore sarà l’isolamento acustico.
Allora è consigliabile stare nella forchetta 30-46 db, sapendo però che ci sono vetri con vetrocamere asimmetriche che arrivano a 48-50 db. I
l consiglio, comunque, è rivolgersi a un professionista esperto del settore, per un sopralluogo e una valutazione approfondita dell’inquinamento acustico e dei possibili rimedi.